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Bando negozi e botteghe di quartiere 2024 – CCIAA Milano, Monza-Brianza e Lodi

Bando Negozi e Botteghe di quartiere

Il Bando Negozi e botteghe di quartiere intende finanziare l’apertura o l’ammodernamento di micro e piccole attività economiche con vetrina su strada nelle aree a rischio desertificazione commerciale.
Obiettivo del bando è quello di sostenere le micro e piccole attività economiche del Municipio 4 e 5 di Milano.

1) A chi è rivolto Il Bando negozi e botteghe di quartiere?

Il Bando Negozi e botteghe di quartiere finanzia progetti nell’area compresa tra Via Ripamonti, Piazza Angilberto II e Corso Lodi.
Possono candidarsi aspiranti imprenditori e imprenditrici, e micro e piccole imprese (comprese le imprese sociali), già insediate o che intendono insediarsi nell’area bersaglio.

2) Quanto e cosa finanzia il Bando negozi e botteghe di quartiere?

Il Bando Negozi e botteghe di quartiere prevede due diverse linee di intervento:
LINEA 1 – VETRINE CHIUSE che finanzia l’apertura di micro e piccole attività economiche in locali commerciali su strada sfitti o inutilizzati, attraverso contributi a fondo perduto e prestiti a tasso agevolato fino a 45.000 euro. Sono ammesse sia spese di investimento che alcune spese di gestione.
LINEA 2 – VETRINE APERTE che finanzia le micro e piccole attività economiche con una vetrina su strada già attive nell’area bersaglio, attraverso contributi a fondo perduto e prestiti a tasso agevolato fino a 30.000 euro. Sono ammesse solo spese di investimento.

Il bando offre contributi a fondo perduto pari al 50% dei costi del progetto, e prestiti a tasso agevolato erogati direttamente dal Comune di Milano pari al 25% del costo del progetto. Il rimanente 25% dovrà essere coperto dall’impresa con fondi propri.

Per la LINEA 1 e LINEA 2 sono ammissibili le seguenti macro voci di spesa di investimento:

– spese per l’acquisto di nuovi beni strumentali quali impianti produttivi, macchinari, attrezzature e arredi. Le spese devono riguardare esclusivamente beni durevoli e non di consumo strettamente funzionali alla attività svolta. Nella determinazione della spesa ammissibile si terrà conto anche dei costi riguardanti il montaggio, il trasporto, l’installazione ed eventuali altre spese accessorie purché indicate nel medesimo documento di spesa del bene acquistato;
– investimenti per strumenti e tecnologie che consentano il contenimento dei consumi energetici ed idrici o che siano finalizzati al risparmio energetico nonché al recupero di cascami di energia, al riuso degli scarti di produzione e dei fattori di produzione, alla riduzione dei sistemi inquinanti o sistemi per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici;
– spese per opere murarie e/o lavori assimilati, comprensive di finiture ed impianti (elettrici, idrici e riscaldamento/condizionamento) e sistemazioni esterne (ad esempio installazione dehors esterni, nuovi serramenti o nuova vetrina), inerenti alla ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento e/o il cambio di destinazione d’uso degli immobili – fino ad un massimo del 30% del valore del progetto (max € 18.000 per la LINEA 1 e max € 12.000 per la LINEA 2);
– spese per progettazione tecnica, direzione lavori, sicurezza, certificazione e collaudo;
– spese per l’acquisto di sistemi informativi integrati per l’automazione, impianti automatizzati o robotizzati, acquisto di dotazioni informatiche (hardware), software e relative licenze d’uso commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, web app e nuove piattaforme di pagamento, nel limite del 30% del valore complessivo del progetto (max € 18.000 per la LINEA 1 e max € 12.000 per la LINEA 2), con esclusione delle spese relative alla manutenzione ordinaria. Nel caso di acquisto con pagamento rateale per licenze software o per servizi di cloud computing, che possano essere contabilmente capitalizzati, è ammissibile la spesa per i soli canoni pagati nel periodo compreso tra la data di approvazione della graduatoria e il termine ultimo per la conclusione delle spese;
– spese per acquisto e installazione di sistemi di sicurezza e videosorveglianza (ad esempio saracinesche, porte blindate, impianti di allarme o sistemi antintrusione).

Per la sola LINEA 1 sono ammissibili le seguenti macro voci di spesa di investimento:

– onorari notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa (al netto di tasse, imposte, diritti e bolli anticipate dal notaio/consulente) per un importo massimo di € 2.000,00;
– prestazioni e consulenze specialistiche relative all’avvio d’impresa e funzionali alla realizzazione delle attività di progetto per un importo massimo di € 1.500,00;
– strumenti e attività di promozione, pubblicità e comunicazione; onorari relativi all’attestazione del professionista iscritto all’Albo professionale dei dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dei Revisori Legali, all’ordine dei Consulenti del Lavoro, o di un C.A.T. – H.U.B. – società di Servizi controllate da un’Associazione di Categoria, per un importo massimo di € 1.000,00;
– canoni di locazione per l’Unità locale (sede operativa del progetto) per le prime 6 mensilità successive all’apertura della sede; – materie prime, semilavorati e materiali di consumo;
– canoni e abbonamenti per l’intera durata di realizzazione del progetto;
– spese generali.

3) Quali sono i tempi del Bando negozi e botteghe di quartiere?

Il bando resterà aperto fino al 15 novembre 2024. Le candidature verranno valutate secondo il seguente calendario:
I SESSIONE, candidature presentate entro le ore 14:00 del 31 luglio 2024;
II SESSIONE, candidature presentata entro le ore 14:00 del 15 novembre 2024.

Ricordiamo che a partire dal 1° gennaio 2024 il plafond “de minimis” disponibile per le singole imprese è aumentato a 300.000 €; per maggiori info consultate la nostra guida “de minimis”.

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